Oracle Database 11gR2 – Lower Your IT Costs

Il 24 settembre a Milano Oracle ha presentato al mercato italiano la release 2 della versione 11g del DB.
Parola d’ordine in tempo di crisi: Risparmiare sui costi IT!

Da questo genere di eventi, ovviamente, non ci si può attendere un livello di approfondimento tecnico soddisfacente, approfondimento che peraltro è facilmente realizzabile attraverso le numerose risorse online.

Queste occasioni sono però eccellenti per farsi un’idea della tendenza globale del mercato IT. Quando un paio di vice president di Oracle sottolineano sei o sette volte lo stesso argomento nel corso delle loro presentazioni è facile immaginare che in quella direzione si sta muovendo tutto il nostro mondo. Il concetto più volte sottolineato è il seguente: ottenere una forte riduzione dei costi IT mediante l’applicazione forte del grid computing o meglio ancora del cloud computing. Oracle propone una serie di nuove funzionalità che consentono alle aziende di abbassare drasticamente i costi rivedendo completamente le architetture applicative: non più una serie di silos architetturali verticali per ogni applicazione, spesso sottoutilizzati, ma un’architettura complessiva aziendale che fornisce servizi alle diverse applicazioni. Facendo un esempio pratico: invece di avere distinte architetture complesse composta da 6 server (due per il presentation layer, due per l’application layer, due DB server) per ognuna delle mie applicazioni, si può realizzare un’unica architettura che fornisce servizi a tutte e le applicazioni; riducendo così i costi di acquisizione dell’hardware, i costi di licenze, i costi di gestione del data center etc…

A supporto di questa filosofia c’è una serie di nuove funzionalità offerte dal DB e/o dai tanti prodotti acquisiti da Oracle. A titolo di esempio la possibilità di far girare N DB differenti su M macchine, con i DB che migrano automaticamente da una macchina all’altra in caso di failure di un nodo. E’ un approccio completamente diverso dal clustering RAC standard dove siamo costretti ad avere almeno due macchine per ogni DB. I numeri sembrerebbero (ma qui è meglio fidarsi poco) dimostrare il successo di quest’approccio, le aziende che hanno riorganizzato le loro architetture secondo questa filosofia avrebbero infatti ottenuto risparmi medi di circa il 40-50% nei costi di gestione dei data center…

L’approccio mi pare interessante, è chiaro che in tempo di crisi l’argomento che fa più presa è l’abbattimento dei costi ma questa tendenza alla razionalizzazione delle risorse mi pare comunque condivisibile.

Per maggiori dettagli, ecco le presentazioni della giornata.

Massimo

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